La risurrezione dei morti

RISURREZIONE DEI SANTI CHE AL RITORNO DI CRISTO SARANNO MORTI.

Il Figlio di Dio disse: «Quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione» (Luca 20:35-36). Vedi: 1^ Corinti 15:12-58.

I santi morti faranno parte della «prima risurrezione» a loro riservata, chiamata anche «risurrezione di vita» (Apocalisse 20:5-6; Luca 14:14; Giovanni 5:29).

Essi risusciteranno direttamente alla gloria e alla immortalità, come Gesù aveva detto: «Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Giovanni 5:24).

Questa frase di Gesù significa non solo che coloro i quali credono vengono subito vivificati con lo spirito, ma anche che quelli che muoiono, alla sua venuta saranno risuscitati direttamente alla vita eterna in gloria, perché partecipi della prima risurrezione, e non del Giudizio generale.

Ecco la scena profetizzata dall’apostolo Paolo:

«Il Signore stesso… scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore» (1^ Tessalonicesi 4:16-17). Vedi: Colossesi 3:4; Matteo 24:31; Marco 13:26-27. I santi morti saranno rapiti e trasformati «in un batter d’occhio» (1^ Corinti 15:54).

I santi che al ritorno di Cristo saranno viventi saranno rapiti assieme a quelli risuscitati.

L’apostolo Paolo scrisse ai santi di Filippi:

«Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria» (Filippesi 3:20-21).

Scrisse pure: «La tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi [i santi che saranno ancora vivi] saremo trasformati» (1^ Corinti 15:52).

LA RISURREZIONE GENERALE

Risusciteranno poi, gradualmente, generazione per generazione, tutti gli altri esseri umani, per essere giudicati e, se trovati ubbidienti alle giuste leggi del Regno di Cristo, ricevere la vita eterna sulla terra (Isaia 29:19; Ezechiele cap.37; Giovanni 5:28-29; Atti 24:15; Apocalisse 20:11-15).

La risurrezione dei morti non è una favola, come i più ritengono, e tanto meno deve essere ritenuta impossibile, perché è garantita da Dio stesso nella persona del suo diletto Figliuolo Gesù Cristo, il quale morì sulla croce per riscattare dal peccato e dalla morte il genere umano. I santi Profeti di Dio la predissero, gli Apostoli la insegnarono, la Chiesa primitiva l’accettò come dogma di fede, forte della promessa di Gesù, che dice: «IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA» (Giovanni 11:25).

La risurrezione dei morti esclude l’esistenza nell’uomo di un’anima immortale che, liberata dalla prigione del corpo, con la morte di questo, va a godere nel paradiso, a purificarsi in un purgatorio od a soffrire eternamente in un inferno di fuoco. La Parola di Dio dice chiaramente che i morti dormono in attesa del risveglio e, se dormono, non hanno cognizione del tempo, né coscienza di sé (Daniele 12:2; Matteo 9:24; Giovanni 11:11; 1^ Tessalonicesi 4:13; Ecclesiaste 9:5-10). Nella prima Epistola ai Corinti, 15:32, la risurrezione dei morti viene infatti presentata come unica possibilità offerta dalla misericordia e dall’amore di Dio per il ritorno alla vita.

La risurrezione generale di tutti i morti avrà inizio con l’instaurazione del Regno di Dio, al ritorno di Gesù Cristo.