Gesù Cristo il figlio di Dio

Gesù Cristo: il Figlio del Dio vivente.
La Parola di Dio dice che Gesù Cristo «è il Figlio del Dio vivente» (Mat.16:16).
Molti, però, dicono che Gesù era Figlio come uomo, e che prima di venire nel mondo era il Padre. In altre parole, credono che Dio Padre si sia fatto uomo, assumendo il ruolo di Figlio nella carne, mentre nello spirito era sempre Dio Padre. Ma un tale concetto nella Bibbia non esiste, e ne daremo appresso la dimostrazione.

Gesù: la prima creatura creata da Dio.
La Scrittura dichiara che Gesù è «il principio della creazione di Dio» (Apoc.3:14). La qual cosa significa che Cristo è in assoluto la prima creatura creata da Dio onnipotente.
Infatti è pure scritto che «Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura» (Colos.1:15).
Gesù stesso, quale Sapienza di Dio (1 Cor.1:24), dichiara: «Il Signore mi ha creato all’inizio del suo operare, prima delle sue opere più antiche» (Prov.8:22 – Ediz. Paoline).
Eppure, anche davanti a tali prove, tanti affermano lo stesso che Gesù non fu creato, ma generato. Ma “generare” significa “dare vita” o “dare origine”; perciò, è comunque evidente che Cristo ha avuto origine e vita dal Padre. E ciò vuol dire che Gesù ha avuto un principio, per cui non è esistente dall’eternità assoluta, ma dal tempo in cui Dio lo ha creato.

Gesù: il Primogenito e l’Unigenito Figlio di Dio.
È scritto che Gesù è «il primogenito di ogni creatura» (Colos.1:15; Ebrei 1:6) e che è l’«unigenito dal Padre» (Giov.1:14).
Riflettiamo: Gesù, come uomo, non poteva essere né il primogenito né l’unigenito, perché prima e dopo di Lui sono esistiti miliardi di uomini, fra cui il primo uomo Adamo.
Cristo fu ed è primogenito e unigenito come primo ed unico Figlio spirituale creato direttamente da Dio e avente essenza e sostanza del Padre. La Scrittura dice, infatti: «Egli è avanti ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui» (Colos.1:17).

Gesù: la Parola che era con Dio.
Nel principio della creazione dell’universo e di tutte le altre creature, Gesù esisteva già col Padre, essendo stato creato prima, ed ha collaborato il Padre nella creazione.
Sia prima che venisse sulla terra, sia dopo la sua risurrezione, nessun’altra creatura ha mai potuto paragonarsi in gloria a Cristo, perché Egli soltanto è il Figlio primogenito ed unigenito di Dio, «splendore della sua gloria e impronta della sua essenza» (Ebrei 1:3).

Solo Gesù è Ho Logos, cioè La Parola, proprio perché per mezzo di Lui il Padre realizza tutti i suoi piani divini. (Giov.5:30; 6:38).

Tale era ed è la gloria di Cristo, che il Padre stesso dichiara che suo Figlio è Dio. Infatti, è scritto che il Padre «quando introduce il primogenito nel mondo dice: «”Tutti gli angeli di Dio lo adorino! …parlando del Figlio dice: “Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia”» (Ebrei 1:6,8).
Ecco perché l’apostolo Tommaso chiamò Gesù «Signor mio e Dio mio!» (Giov.20:28).
Ed ecco perché l’apostolo Giovanni nel suo Vangelo scrisse: «Nel principio era la Parola [Gesù], la Parola era con Dio [il Padre], e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei» (Giov.1:1-3). – (Per correttezza e per chiarezza il verso di Giovanni 3:1 dovrebbe tradursi «Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era un Dio»).

Facendo uso di questo passo, molti hanno tentato di far credere che Gesù e il Padre sono il medesimo Essere divino. Ma la Scrittura, invece, è chiarissima: nel principio della creazione dell’universo, la Parola, cioè Gesù, era assieme al Padre e lo collaborava, tanto è vero che «ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei [la Parola]». La Parola era Dio, perché aveva ed ha natura spirituale.

L’apostolo Giovanni stesso nella sua prima lettera conferma ciò che ha scritto nel suo Vangelo e toglie ogni dubbio. Egli scrive: «La Parola che dà la vita esisteva fin dal principio: noi l’abbiamo udita, l’abbiamo vista con i nostri occhi, l’abbiamo contemplata, l’abbiamo toccata con le nostre mani. La vita si è manifestata e noi l’abbiamo veduta. Siamo i suoi testimoni e perciò ve ne parliamo. Vi annunziamo la vita eterna che era accanto a Dio Padre, e che il Padre ci ha fatto conoscere. Perciò parliamo anche a voi di ciò che abbiamo visto e udito; così sarete uniti a noi nella comunione che abbiamo con il Padre e con Gesù Cristo suo Figlio» (1 Giov.1:1-3). – Parola del Signore.

Ecco un altro passo dove la distinzione fra Gesù e il Padre è chiarissima, anche se tutti e due sono chiamati “Dio”: Ebrei 1:9, dove è scritto che il Padre dice al Figlio: «Hai amato la giustizia e hai odiato l’iniquità, perciò, o Dio [Gesù], il tuo Dio [il Padre] ti ha unto con olio di esultanza a preferenza dei tuoi compagni» – La Bibbia, Ediz. Paoline.

Qualcuno potrà obiettare: Allora voi dite che ci sono due Dii?
Chiariamo subito. La Scrittura dice che il Padre è «il Dio degli dèi» (Salmo 136:2). La parola “dèi” qui è riferita non agli idoli, ma alle creature celesti, per cui ogni spirito celeste è un dio. Ad esempio, è scritto che Giacobbe lottò con un angelo, ma vien detto che lotto con Dio (Vedi Genesi 32:25-31 e Osea 12:3-5).
Ora, Gesù, essendo superiore a tutte le altre creature celesti (1 Pietro 3:22) è anch’Egli un Dio. Anzi, Gesù viene chiamato «Dio potente» (Isaia 9:5), «Grande Dio» (Tito 2:13), ma questo non significa che Egli sia il Padre. Infatti, in tutta la Scrittura solo ed esclusivamente il Padre viene chiamato L’IDDIO ONNIPOTENTE o L’ONNIPOTENTE. (Esodo 6:2-3; Apoc.1:8; 4:8; 19:6; 21:6-7).

Quindi, noi diciamo che v’è un solo Dio onnipotente, Yahwèh, il Padre.
Mentre Gesù è stato creato, il Padre invece esiste da sempre. Infatti, è scritto: «Da eternità in eternità, tu sei Dio» (Salmo 90:2).
Solo Yahwèh è il «Padre degli spiriti» (Ebrei 12:9). Ed è, quindi, anche il Padre di Gesù.
Gesù stesso dichiarò: «Il Padre mio… è più grande di tutti» (Giov.10:29).
Disse anche: «Il Padre è maggiore di me» (Giov.14:28).

Gesù: l’Emmanuele.
La profezia riguardo alla nascita di Gesù annunciava: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele, che tradotto vuol dire: “Dio con noi”» (Matteo 1:23; Isaia 7:14).
Molti prendono questo passo nell’intento di dimostrare che Gesù e il Padre sono lo stesso Dio. Ma sbagliano.
Gesù doveva chiamarsi “Emmanuele” (che vuol dire “Dio con noi”), semplicemente perché il Padre voleva essere presente fra gli uomini mediante il proprio Figlio. Cristo, infatti, compiva ogni cosa in nome del Padre, cioè rappresentando il Padre. Vedi Giov.5:43; 6:38.
Ecco perché Gesù, rimproverando l’apostolo Filippo, che non aveva ancora capito che Egli rappresentava il Padre sulla terra, gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: “Mostraci il Padre”? Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue» (Giov.14:9-10).
Crediamo non ci sia bisogno di altri commenti!

Da notare anche che il nome Gesù, dall’ebraico “Yehoshua”, significa “Yehowah è salvezza”, a testimonianza che Dio ha provveduto la salvezza agli uomini mediante il Figlio.
Va sottolineato che “Yehoshua” viene tradotto “Gesù” ed anche “Giosuè”, ed era un nome che centinaia (e forse migliaia) di Israeliti portarono prima e dopo la venuta di Cristo.
Anche Giosuè, capo dell’esercito d’Israele ai tempi di Mosè, si chiamava Yehoshua, tredici secoli prima della nascita di Cristo. Il nome di Giosuè si rivelò profetico, perché a lui Dio affidò il compito di portare alla salvezza il suo popolo, nella Terra Promessa. Vedi il Libro di Giosuè.
Ma il nome “Yehoshua” ebbe la pienezza del suo significato in Cristo, perché solo in Lui si compì la salvezza di Dio per l’umanità. Matteo 1:20-25.

Bisogna pure dire che era usanza degli Ebrei mettere ai neonati dei nomi che contenessero parte del nome di Dio. Alcuni esempi:
– il nome “Gioele”, in ebraico “Yo’èl”, vuol dire: “Yehowah è Dio”;
– il nome “Matteo”, ebraico “Mat.tith.yàh”, significa: “Dono di Yahwèh”;
– il nome “Isaia”, in ebraico “Yesha yàhu”, è l’inverso di Gesù, e significa “Salvezza di Yehowah”.

Ovviamente, i nomi Emmanuele e Gesù non furono messi a Cristo in rispetto dell’usanza d’Israele, ma per ordine di Dio. Ma abbiamo qui voluto accennare al significato di alcuni nomi ebraici, al fine di chiarire che, alla luce della Scrittura, chi vuol tentare di provare la dottrina della “trinità” usando i nomi di Cristo, è completamente fuori strada.

Ecco le stupende parole dell’apostolo Paolo, che ci danno un quadro finale e completo di Gesù e della sua opera di salvezza: «Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo. Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi» (Ebrei 1:1-3). Vedi anche Filip.2:5-11.